20 agosto 2015

DIRETTORI MUSEI STRANIERI... A QUANDO POLITICI STRANIERI?

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

le vicende accadute in questi giorni di fine estate sono di quelle che lasciano l'amaro in bocca. Avrete tutti sentito la notizia che a dirigere i 20 musei più importanti d'Italia arrivano nuovi sovrintendenti, dei quali sette sono stranieri.

Come dire che in Italia non vi erano personaggi in grado di dirigere importanti musei come quello degli Uffizi affidato a Eike Schmidt, esperto tedesco di arte fiorentina.

Del resto si era iniziato già con i teatri, dove ci eravamo accorti di non esser capaci di avere sovrintendenti.

Allora se la regola è che quando non vi sono personaggi validi dobbiamo importarli dall'estero, che dire dei nostri politici e governanti? Se la valutazione va fatta guardando lo sfacelo effettuato in decenni di gestione clientelare della cosa pubblica, dove tutto è prevalso tranne che la meritocrazia, da decenni avremmo dovuto avere ministri esteri, visti i risultati ottenuti da quelli "nostrani".

E allora che messaggio si dà ancora una volta ai nostri giovani? Qual è il vero significato che si dà alla meritocrazia, slogan sempre più abusato nei comizi e nei dibattiti televisivi?

Del resto siamo abituati a vedere ministri e parlamentari assumere Ministeri dei quali non possiedono minimamente le competenze o addirittura passare da un dicastero all'altro privi di ogni benché minima preparazione adeguata.

Ci sprechiamo nel dire che l'Italia possiede eccellenze in tutti i settori e poi assistiamo a simili cose... è inutile, siamo sempre più un Paese di pressappochisti!

Intendiamoci, non sono contrario. Oramai in un mondo che si spinge sempre più verso la globalizzazione è chiaro che se un italiano può diventare un importante dirigente all’estero, può avvenire anche il contrario. Ma non mi si venga a dire che dipende solo dalle capacità, perché allora insisto nell'affermare che già da decenni avremmo dovuto importare decine e decine di governanti!

Diciamo che in Italia vige la definizione di meritocrazia individuata dal giornalista statunitense Ambrose Bierce all’inizio del secolo scorso. Secondo Bierce, il merito è l’insieme delle “qualità che dimostrano il nostro buon diritto a ottenere ciò che qualcun altro si prende”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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