25 agosto 2014

FISCO... NULLA CAMBIA ALL'ORIZZONTE

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici, questa pazza estate sta volgendo al termine, portandosi dietro il caldo, le vacanze e la spensieratezza, lasciando quindi campo libero ai problemi di sempre… Quelli, in sostanza, che non avevano accennato ad abbandonarci soprattutto per quanto concerne il fronte fiscale. A ben vedere, i cittadini/contribuenti onesti, oltre ad aver dovuto tirare la cinghia anche durante le vacanze, torneranno alla quotidianità post-estiva con le difficoltà di sempre, sudando tutti i giorni per dei redditi che vengono in gran parte divorati da un Fisco sempre più vorace.

È vero che da tre anni abbiamo visto alternarsi diverse squadre esecutive, ma è altrettanto vero che le ricette sono state sempre le stesse anche se divulgate con modi e parole differenti. Servono soldi, pertanto si attuano nuove manovre e si impongono altre tasse. Tasse su tasse!

Dalle ultime dichiarazioni di alcuni esponenti di governo si apprende che molto probabilmente ci sarà una tassazione sui redditi più alti da pensione. Se ciò fosse vero si dimostrerebbe una totale noncuranza da parte dell’esecutivo, smemorato, sul fatto che i pensionati sono proprio i soggetti che pagano le tasse già a monte e, fra l'altro, anche molto elevate...

Una simile prospettiva non farebbe altro che aumentare la già presente voglia di lasciare il Paese per fuggire verso altri Stati dove, a parità di lavoro, le condizioni di vita sono migliori, con meno burocrazia e tasse più sostenibili.

E siamo sempre al punto di partenza! Ripeto la mia solita, ormai quasi retorica, domanda: ma non sarebbe più opportuno ed efficace tagliare la spesa pubblica invece che gravare in misura sempre maggiore sui contribuenti? So bene che non avrò mai una risposta a siffatto quesito, anche se sinceramente preferirei che arrivasse sotto forma di fatti concreti, non mi aspetto parole perché di questo genere di risposte ne abbiamo ormai a bizzeffe. E non se ne può più!

Il punto è che se continuiamo su tale strada non avremo alcuna via d'uscita. Basti pensare al cosiddetto popolo delle partite Iva, che è per la maggior parte costituito da giovani professionisti e lavoratori autonomi, ormai allo stremo delle forze, incapaci di difendersi e andare avanti in un sistema fiscale che è sempre più simile a una giungla. A questo punto, ritengo che si possa davvero pensare di uscire dalla crisi solo restituendo libertà e soldi ai cittadini, non invece facendo il contrario.

Neanche il taglio dell’Irpef ha avuto buoni frutti. Non mi si dica, infatti, che gli undici milioni di contribuenti che hanno ricevuto il bonus di 80 euro stanno meglio, perché anche questa si è rivelata una manovra poco efficace dal momento che i consumi non sono aumentati come si sperava (e solo loro lo pensavano), anzi addirittura è stato rilevato che negli ultimi mesi i consumi sono calati nonostante ci sia sta un impennata della deflazione con alcune città che hanno assistito a un calo dei prezzi.

E poi sento dire, proprio in questi giorni, che non ci sarà un aumento delle tasse. Allora, poiché non siamo proprio un popolo di pecoroni, vorrei ricordare che parlare di tagli di detrazioni equivale a dire che avremo meno sconti in dichiarazione, quindi tasse più alte da pagare. E a ciò vorrei aggiungere, a titolo di promemoria per i politicanti di turno che cinguettano sui vari social network, che per i negozi e i capannoni si profila a breve una stangata di Tasi non indifferente, in quanto sta per arrivare un settembre nero con aumenti di notevole portata. Si rileva un aumento sui negozi di circa il 17% in più rispetto al 2013, mentre sui capannoni di quasi l'11% in più rispetto al 2013. Un tale scenario si prospetta per tutti quei comuni che stanno decidendo di aumentare le aliquote IMU-TASI sino alla soglia massima prevista per legge dell’11,4 per mille. In buona sostanza in gran parte dei comuni, i sindaci hanno cercato di non penalizzare le abitazioni principali a discapito delle seconde case e degli immobili a uso strumentale di imprese e professionisti.

Questi sono i dati, le parole le lasciamo ai politicanti, che nonostante la scarsa calura estiva riescono pur sempre a dire delle balle alle quali oramai non credono neanche loro. Mi chiedo, a questo punto, se non sia preferibile rimanere in silenzio, chissà che non avanzi anche del tempo per riflettere su misure che siano seriamente risolutive!
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