2 maggio 2014

La carica dei mille (incompetenti)

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici,

è chiaro che queste elezioni europee che ci attendono fra meno di un mese hanno aperto una campagna elettorale dai toni sopra le righe, che ci fa capire come mai prima è accaduto che appunto l’imperatore è nudo. Sentiamo, vediamo e leggiamo giorno dopo giorno dichiarazioni strampalate di gente che siede comoda sugli scranni parlamentari, gente che sciorina ricette e soluzioni senza aver mai avuto alcun concreto legame con la vita reale, quella che vivono quotidianamente i cittadini. Siamo costretti ad assistere agli sproloqui di esperti che parlano di cultura, politica e, per quel che ci riguarda, di fisco ed economia senza esserne all’altezza, privi di qualsiasi barlume di competenza. Nelle radio e in TV imperversano soggetti dubbi sui quali non punterei neanche un centesimo, individui che quando hanno avuto il potere di cambiare le cose non hanno saputo farlo, e ora che quel potere lo hanno perso diffondo bugie su bugie sperando di poterlo riconquistare. Che stanchezza!

Prendiamo il caso del famigerato bonus 80 euro in busta paga. La misura venuta fuori dal cosiddetto decreto Irpef. Si tratta di un provvedimento che il governo ha annunciato e attuato, ma che in larga misura ritengo abbia lasciato la bocca asciutta un po’ a tutti. Pertanto non mi si venga a dire che 80 euro (se sono davvero 80 euro!) possono cambiare la qualità della vita ai lavoratori dipendenti con redditi bassi. E mi riferisco soprattutto alla capolista del Pd per il Sud Italia alle Europee, Pina Picierno, che in un’intervista ha affermato che “chi dice che è troppo poco non conosce evidentemente le condizioni reali della vita delle persone, perché 80 euro al mese significa poter andare a mangiare due volte fuori, significa poter fare la spesa per due settimane, significa insomma assicurare un po’ d’ossigeno alle famiglie italiane”.

Ecco, penso che siamo arrivati al punto in cui qualsiasi esternazione del genere ci porta al voltastomaco. Ora, non conosco le abitudini della suddetta candidata, ma se si esprime in tal senso immagino che neanche lei conosca le abitudini degli italiani. È ovvio che avere 80 euro in più in busta paga anziché niente sia certamente un passo in avanti, però gradirei che si evitassero simili corbellerie. Perché, a conti fatti, solo di questo si tratta! Di dichiarazioni buttate lì per accalappiare qualche voto mentre l’intero Paese va a rotoli!

Ben comprendo che ci hanno abituati a credere a tutto, ma quando la misura è colma siamo capaci anche noi, miseri cittadini di questo martoriato Paese, di renderci conto delle prese in giro. E ci siamo stancati! Non ne possiamo più di parole vuote e sterili. La Penisola è in preda alla recessione, la disoccupazione sale, il potere d’acquisto cala e con esso i consumi si assottigliano, non è un caso il boom dei discount quale unica forma distributiva che sta reggendo alla crisi. Insomma, a parte la chiacchiere, c’è qualcuno davvero interessato a guidarci verso la ripresa? Non mi pare. E se anche ci fosse, non ne avrebbe le competenze. Perché è così che accade in Italia, gli incompetenti guidano, i competenti vengono circoscritti in maniera tale da non poter agire.

I paroloni e le frasi altisonanti io li ho sempre presi per quello che sono: manifestazioni di incompetenza alle quali non bisogna far caso”, scriveva il drammaturgo austriaco Thomas Bernhard. Parole, queste, che sento in piena franchezza di condividere, soprattutto alla luce dello sfascio che sta verificandosi in Italia.
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