29 dicembre 2013

LA (IM)MERITOCRAZIA ITALIANA

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, in questi giorni di feste, tra un panettone e un piatto di lasagne, mentre iniziano a venire i sensi di colpa per quanto si è mangiato e si cerca di capire come smaltire, ci capita anche di leggere qualche giornale, anche solo per cercare qualche ricetta leggera o qualche dieta dell’ultima ora. In realtà, erano proprio questi i miei buoni propositi, vale a dire stare lontano dalle pagine di fisco e da tutti i problemi che attanagliano la categoria. Ho il sangue che oramai ha cambiato colore per le troppe arrabbiature.

Quindi, sfogliando pagine ben lontane da quelle sulle quali di solito trascorro le mie mattine, mi sono ritrovato innanzi una notizia affatto piacevole che riguarda la mia regione. Leggo infatti che una showgirl, bionda, bella e pure laureata al Dams, veniva a ricoprire un ruolo di direttore amministrativo dell'assessorato regionale al Bilancio della Regione Calabria. La giovane avvenente di soli 31 anni, non avendo raggiunto i voti necessari alle regionali del 2010 nella lista collegata all'attuale presidente, riusciva ciononostante ad essere nominata ai vertici della struttura che sovraintende la gestione dell'assessorato alle Finanze. La giovane, con un curriculum di tutto rispetto, laurea al Dams, diploma in danza jazz e sulle spalle una serie di partecipazioni a vari concorsi di bellezza (Miss Italia, Miss Teenager, Veline, ecc), pare non abbia avuto mai a che fare con numeri, conti e bilanci. Pertanto mi sono chiesto (e come me tanta altra gente) se, a parte la stoffa per il palcoscenico, questa ragazza possedesse le doti necessarie per ricoprire un posto di tal genere. Si tratta di conti e di bilancio, magari se fosse stata laureata in economia avrei potuto accettarlo!! Tuttavia, vedendo come ballano i conti in Italia, forse le doti sono proprio quelle che servono attualmente!

Ora, non che accadano solo nella mia terra simili fatti, ricordo ad esempio che qualche anno fa, un'igienista dentale era atterrata alla regione Lombardia. Come direbbe qualcuno, tutto il mondo è Paese.

Si tratta comunque di fatti e circostanze che non fanno altro che confermare quanto scrivo oramai da mesi su queste pagine. Siamo circondati da incompetenti, veline et similia, e la cosa più grave che alcuni di loro ricoprono cariche altamente importanti. Quindi non solo si intascano stipendi da favola, ma addirittura siedono su posti di comando generando gli scarsi risultati che sono, ahimè, sotto gli occhi di tutti.

Sul punto è doveroso ricordare come qualche settimana fa, una democratica fresca di nomina renziana, Marianna Madia, con delega al Lavoro, si è recata dal ministro Zanonato per discutere di progetti in merito alle politiche occupazionali. È stato lo stesso ministro a indirizzare la delegata del Pd alla volta del collega Giovannini, titolare del dicastero del Lavoro. La Madia aveva confuso i due ministri!!

Ecco, questi episodi che a raccontarli possono anche sembrare simpatici, ma sotto un’approfondita analisi presentano amarezza e sconforto, mostrano come sia necessaria una vera e propria politica meritocratica. Se non si inizierà a lasciare un ampio spazio a persone davvero meritevoli, per il nostro Paese ci sarà ben poco da sperare. Tuttavia il nuovo, quello che avanza, dovrà essere migliore di quello che ci lasciamo alle spalle, altrimenti non andremo da nessuna parte. Qualche giorno fa, il nostro presidente del Consiglio diceva che ci sarà la cosiddetta svolta dei quarantenni. Io sinceramente non ne sono convinto!

Leggendo queste notizie che mi hanno lasciato attonito, la mia mente è corsa a quanto scritto da una grande firma del giornalismo italiano, Oriana Fallaci. Qualche anno fa, la Fallaci scriveva che “mediocri del Politically Correct negano sempre il merito. Sostituiscono sempre la qualità con la quantità”, che poi è quanto sta accadendo nel nostro amato Paese.

Intanto, per il momento speriamo solo in un 2014 migliore! Anche se, leggendo in maniera non approfondita la legge di stabilità, pare vi sia poco per ridare slancio al Paese. Staremo a vedere!

Tuttavia non è solo pessimismo questa mia riflessione a ridosso del nuovo anno. Anzi, vorrei lasciare anche un pensiero di speranza. Mentre mi si torceva lo stomaco per queste notizie affatto prelibate, ho pensato a quei molti giovani che conosco, che hanno studiato ma che non trovando sbocchi devono ripiegare su impieghi di fortuna per non pesare sui bilanci familiari. Proprio in questi giorni ho fatto dei piccoli lavori in giardino e il muratore ha portato con sé un ragazzo che lo aiutava. Un paio di giorni fa, mentre prendevamo il caffè insieme ho scoperto che è un giovane studente di ingegneria che a febbraio dovrà laurearsi.

Ecco, questi sono gli esempi da tener presente e dei quali vorrei tanto che anche i miei figli apprendessero!
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