26 luglio 2013

TASSE ALTE? GOVERNI DEBOLI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

come ben saprete, mercoledì pomeriggio il presidente del Consiglio si è recato a un incontro con i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, durante il quale, tra le altre cose, ha sottolineato come il vero ostacolo alla crescita sia l’evasione fiscale, che di fatto genera l’aumento della pressione tributaria. In sintesi, se nel nostro Paese siamo oppressi da tasse, imposte e tributi è colpa di quanti non le pagano, per tale ragione risulta opportuno rendere maggiormente aggressiva la lotta alle irregolarità fiscali. Fin qui potremmo anche essere d’accordo, nel senso che l’evasione (così come l’elusione e la sottrazione) va combattuta a spada tratta, al fine di sanare l’economia. Tuttavia non si può ritenere che queste strategie di contrasto ai comportamenti illeciti nei confronti del Fisco possano essere la panacea di tutti i mali, capaci di curare un sistema produttivo ormai da troppo tempo in crisi.

Non è colpa dell’evasione se le imprese, soprattutto quelle afferenti alla piccola e media distribuzione, falliscono! Il problema sta nel fatto che, oltre a tutti gli oneri legati alle mere attività produttive, queste imprese devono affrontare anche le richieste esorbitanti del Fisco. La pressione fiscale, come annunciato da Confcommercio, è arrivata al 54% con circa 240mila aziende che hanno chiuso i battenti. Colpa dell’evasione? Non credo! Certo, può aver pesato in fatto di competitività, ma non ha gravato sicuramente quanto gli esborsi pretesi con rigore e puntualità dal Fisco… E neppure quanto i mancati pagamenti dei debiti contratti dalle Pubbliche Amministrazioni, che chiaramente non adottano quei medesimi principi di rigore e puntualità che pretendono quando i soldi, invece di darli, devono riceverli!

Ecco, il quadro è questo! La produzione e la competitività delle imprese italiane sono ferme non solo a causa dell’evasione, quanto anche per via di una sostanziale mancanza di liquidità, poiché lo Stato prosciuga tutti i rubinetti di cui le aziende hanno disposizione. L’evasione è sì una piaga, ma nei discorsi della politica assume le sembianze di un alibi. Serve per riempire di parole forti quei discorsi che, al contempo, evitano con astuzia di affrontare temi altrettanto caldi, quali i pagamenti dei debiti, la spesa pubblica ancora troppo elevata e le tasse che aumentano senza un’apparente ragione. L’evasione è quindi il fumo negli occhi, utile a giustificare un cattivo (o assente) operato da parte di quella politica che continua a spremere i contribuenti, senza dare in cambio servizi e sostegni davvero necessari per la ripresa. È assurdo che nel nostro Paese vi sia una pressione fiscale che supera la media Ue, oltreché quella di Stati dove i servizi e l’assistenza a imprese e famiglie sono di gran lunga più efficienti di quelli nostrani.

Il problema è che non tutti pagano le tasse? Bene, allora si provi ad abbassarle o a diminuirle, vediamo così se pagando di meno si possa riuscire a fare in modo che finalmente paghino tutti. Non ci si può arenare sul problema dell’evasione come se davvero fosse questo l’unico ostacolo alla ripresa! Non è così, non possono continuare a diffondere falsità politiche. La realtà economica è ben diversa. Aumentano le tasse perché lo Stato ha bisogno di soldi per far quadrare i conti. Conti che colano a picco a causa di una cattiva gestione della cosa pubblica. È vero, se tutti pagassimo le tasse ci sarebbero più entrate. Ma se lo Stato spendesse di meno e meglio, a quanto ammonterebbe il risparmio? Conosciamo tutti la risposta, anche questi politicanti da slogan dell’ultimo’ora!

Dunque, lottiamo contro l’evasione, ma estendiamo la battaglia anche al contrasto di quegli innumerevoli sprechi economici che caratterizzano l’amministrazione del sistema Italia.

Il politico e giornalista francese Émile de Girardin, più di un secolo fa, scriveva che “la forza dei governi è inversamente proporzionale al peso delle imposte”. Stando a queste parole, quanto mai attuali, un’alta pressione fiscale potrebbe voler significare che questi governi che si sono succeduti sono stati sostanzialmente deboli. E continueranno ad esserlo, se non troveranno il modo di alleggerire le nostre spalle dal fardello fiscale!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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