10 aprile 2025

Decreto bollette, per il bonus elettrodomestici niente click day: arriva lo sconto in fattura

Nel passaggio in Commissione Attività produttive della Camera arrivano due importanti emendamenti al dl Bollette: bonus elettrodomestici e auto aziendali

Autore: Miriam Carraretto
Decreto Bollette, tutto da rifare. O quasi. Sono in arrivo importanti modifiche dopo il passaggio in Commissione Attività produttive della Camera per il dl che ha così tanto scaldato gli animi nelle ultime settimane. Due i fronti principali di intervento: la modalità di accesso al bonus…

Bonus elettrodomestici: stop al click day, arriva lo sconto in fattura

L’esame del decreto Bollette è ancora in corso in Commissione Attività produttive. I lavori riprenderanno nelle prossime ore, per permettere al governo di esprimere i pareri su circa 40 emendamenti accantonati. L’obiettivo è chiudere i lavori in Commissione entro la giornata e conferire il mandato al relatore.

L’approdo in Aula è previsto per lunedì 14, con il voto di fiducia atteso già in quella sede. Il decreto dovrà poi passare al Senato in seconda lettura. La scadenza per la conversione in legge è fissata al 29 aprile.

Il cambio di rotta più imponente arriva per il bonus elettrodomestici. È stato approvato un emendamento a firma Fratelli d’Italia - con primo firmatario Silvio Giovine, membro della Commissione Attività produttive della Camera - che modifica in modo sostanziale le modalità di accesso all’agevolazione.

L’intervento mira a rendere il bonus più accessibile e al tempo stesso a tutelare la produzione nazionale, alleggerendo vincoli considerati eccessivamente stringenti. L’agevolazione ha il dichiarato obiettivo di sostituire gli elettrodomestici più obsoleti, incentivando l’acquisto di prodotti più efficienti e sostenibili, preservando contestualmente la produzione e l’occupazione in italia.

Ecco le principali novità:
  • viene eliminato il sistema del click day, ritenuto troppo selettivo e penalizzante per molti cittadini;
  • viene introdotto lo sconto in fattura, che consente di usufruire direttamente del beneficio economico al momento dell’acquisto;
  • viene superata la soglia di classe energetica minima, precedentemente prevista, che avrebbe potuto danneggiare la produzione italiana.

Più nel dettaglio, con la modifica introdotta si prevede che il consumatore possa usufruire dell’agevolazione direttamente con uno sconto in fattura superando il modello del click day. Sarà la piattaforma PagoPa a gestire il contributo.

Il consumatore così ha un accesso immediato e semplificato al contributo, che potrà arrivare fino al 30% del costo d’acquisto, per un massimo di 100 euro, che diventano 200 euro per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25mila euro.

L’emendamento consente, come dicevamo, di superare la criticità della classe energetica minima. Un aspetto, quest’ultimo, spiegano dal governo, che rischiava di escludere dall’incentivo tantissimi prodotti realizzati in Italia.

L’emendamento introduce inoltre una clausola a tutela della produzione interna: il beneficio sarà riconosciuto solo per prodotti realizzati in stabilimenti dell’Unione Europea, con previsione di smaltimento dell’elettrodomestico sostituito purché di classe energetica inferiore a quella di nuovo acquisto, favorendo un ciclo virtuoso di consumo responsabile.

Auto aziendali: deroga fino a giugno 2025, ma nessuna proroga

L'altro emendamento riguarda il trattamento fiscale delle auto aziendali considerate inquinanti. La Commissione ha dato il via libera a un emendamento dei relatori che introduce una deroga limitata.
Potranno beneficiare dell’esenzione dall’aggravio fiscale, introdotto con la Legge di bilancio 2025, le auto:
  • ordinate entro il 31 dicembre 2024;
  • consegnate non oltre il 30 giugno 2025.

L’obiettivo è quello di tutelare le aziende che hanno già pianificato acquisti o leasing prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, ma non si procederà con un'estensione ulteriore del termine. Le risorse disponibili, infatti, sono limitate:
  • 8,3 milioni di euro per il 2025
  • 9,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027
  • 1,2 milioni di euro per il 2028.

La scelta di non prorogare ulteriormente la misura è legata proprio alla mancanza di coperture aggiuntive.
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