4 marzo 2016

LA STELLA CHE NON SAPEVA DANZARE

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
continua la telenovela della bolletta più odiata dagli italiani. Peccato che il pagamento del nuovo canone Rai rischia di diventare un vero film comico. Ma anche un film drammatico. Dipende dalla prospettiva da cui lo si osserva.
Il provvedimento del governo relativo al pagamento della bolletta radiotelevisiva con la fattura dell’energia elettrica che il ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia delle Entrate stanno cercando faticosamente di tradurre in norma legislativa, continua a 'far acqua’ da tutte le parti. Rimane un problema, grande e irrisolto.
Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, 5 milioni di famiglie su 24, rischiano di ricevere bollettini sbagliati se i Comuni non termineranno in tempo di elaborare correttamente le anagrafiche delle famiglie italiane. Ma non solo. Rimane ancora alto, direi quasi certo, il rischio dei contribuenti di trovarsi nella bolletta delle forniture elettriche un ulteriore costo da pagare ai gestori per la riscossione. Ho paura a sollevare l’interrogativo ma il lavoro dell’elaborazione dei dati sulle anagrafiche effettuate dai comuni hanno un costo? Se si, chi paga?
Gia’. “Chi paga?”. E’ sempre questa la domanda che viene da farsi ogni volta che in Italia c’è un cambiamento. Ogni volta che gli amministratori presentano progetti innovativi per il bene comune del Paese, delle famiglie, dei contribuenti.
Intanto sono passati 2 mesi dall’entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità ma ancora non è terminata la gestione dell’anagrafica delle famiglie, nodo cardine intorno al quale si gioca la riuscita o il fallimento della faccenda. E non è solo Chicco Testa presidente di Assoelettrica a denunciarlo. Anche il direttore gestione tributi dell’Agenzia delle Entrate Paolo Savini.
Si prevede che il canone Tv sarà sbagliato per una famiglia su cinque. Un provvedimento, quello sulla bolletta della televisione, che avrebbe l’obiettivo di combattere l’evasione della tassa meno pagata dagli italiani. Invece a molti sembra un pretesto, l’ennesimo, di far cassa. Sfruttando la natura stessa dei provvedimenti come questo: un guazzabuglio di cavilli burocratici che complicano invece di semplificare. Vedremo se il nodo gordiano che si dovrà sciogliere sarà, come sempre, sulla nostra pelle.
Celebre la farse di Nietzsche: "Bisogna avere un caos dentro di sé, per generare una stella danzante”. Come abbiamo visto per il 730 precompilato, anche questa norma porta con se il classico ‘caos' tutto italiano dal quale dubito nascerà una stella danzante. Parola di Cassandra



Si veda anche:
Puntata di Uno mattina del 08.10.2015
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